Articolo e test: Davide Rossi | laboratorio: Fine Art Labo

Mai usare un prodotto senza averlo prima testato a dovere.

E’ una regola che vale sempre, ancora di più nella fotografia tradizionale dove tempo, energie e pazienza, sono l’investimento più grande.

Le pellicole ILFORD PAN 100 & 400 sono disponibili in formato 35mm e sono le più economiche prodotte dalla casa.

Per saperne di più le ho acquistate per fare i test necessari a metterle alla prova. Per orientarmi faccio un giro in rete, leggo molte cose approssimate che non mi aiutano e decido di partire con i TEST. E’ necessario innanzitutto stabilire la REALE SENSIBILITA’ molto spesso diversa, anche in modo consistente, rispetto quella dichiarata dal produttore.

Le schede tecniche delle Ilford Pan 100 & 400 spiegano che questi prodotti NON sono disponibili in tutto il mondo, ma solo in alcuni Paesi, poi il produttore le presenta come pellicole dalla straordinaria resa tonale, elevata nitidezza e grana fine, caratteristiche che permettono forti ingrandimenti.

E’ molto strano, perché la prima cosa che noto di queste pellicole è proprio la grana molto evidente!

Ma procediamo per gradi e definiamo la reale sensibilità, che è la capacità di registrare le ombre, ovvero rintracciare la cosiddetta ZONA I, per chi mastica un poco il SISTEMA ZONALE (vedi articolo sul test pellicola).

Per fare questo mi servo di una gloriosa NIKON F4, uno dei ferri più robusti e pesanti mai prodotti da casa NIKON, un preciso esposimetro SEKONIC DUALMASTER spot 1 grado e dello sviluppo R09, attuale ricetta del mitico RODINAL, un rivelatore ad elevata acutanza con il quale si ottiene una elevata nitidezza, aumentando un poco la grana.

Il test pellicola richiede tempo, pazienza e tantissima attenzione poiché bastano un piccolo errore o una distrazione per invalidare la prova.

Molto interessanti i risultati delle sensibilità, rivelano che le pellicole sono abbastanza precise, si può anche sfruttare la tecnica del “tiraggio” per ovviare a situazioni di scarsa luminosità, operazione che comporta aumento di contrasto a discapito della gamma tonale.

Risultati alla mano

Dopo aver effettuato tutta la procedura per trovare la ZONA I nel test della sensibilità, che equivale alla densità minima in grado di registrare dettagli stampabili sulle ombre, si può affermare che:

ILFORD PAN 100 ha una sensibilità reale di 100 iso

tiraggio:
125 iso (piccolo tiraggio che richiede una compensazione aumentando il tempo nella fase di sviluppo, tempo di sviluppo x 1,15)
200 iso
(densità ZONA I molto poco leggibile, tempo di sviluppo x 1,5)
250 iso
(con questo tiraggio al limite, la ZONA I va praticamente perduta ed è quindi NON stampabile, tempo di sviluppo x 1,7)

ILFORD PAN 400 ha una sensibilità reale di 400 iso 

tiraggio:
500 iso (piccolo tiraggio che richiede una compensazione aumentando il tempo nella fase di sviluppo, tempo di sviluppo x 1,15)
640 iso (densità ZONA I molto poco leggibile, tempo di sviluppo x 1,3)
800 iso (con questo tiraggio al limite, la ZONA I è appena percettibile ed è NON stampabile, tempo di sviluppo x 1,5)

test eseguito con rivelatore R09 (rodinal)

Il test rappresenta la vera identità della pellicola, i tiraggi indicati sono gli unici possibili perché aumentando ulteriormente la sensibilità si perderebbero completamente le densità sulle ombre, quindi le ZONE più scure (I, II, III).

Va sottolineato che i dati sono relativi all’uso dello sviluppo R09 (Rodinal) e che un altro tipo di rivelatore potrebbe cambiare leggermente le caratteristiche dei film. 

Il test successivo necessario per determinare il giusto rapporto tempo/sviluppo utile a definire la ZONA VIII, relativa al massimo dettaglio stampabile nelle luci, richiede sempre molte prove perché il fotogramma va stampato ed equiparato ad un provino di riferimento.

Il corretto tempo di sviluppo con il rivelatore R09 (rodinal) è il seguente:

ILFORD PAN 100
RODINAL diluizione   1+25     9′ 30″     a 20 °C
RODINAL diluizione   1+50   19′ 30″   a 20 °C

ILFORD PAN 400
RODINAL diluizione   1+25    6′ 30″     a 20 °C
RODINAL diluizione   1+50  19′ 30″    a 20 °C

La diversa scelta di diluizione NON provoca mai alcuna differenza di risultato sul negativo, in quanto la maggiore diluizione è compensata dall’aumento del tempo di sviluppo. Questi dati sono fondamentali per ottenere una immagine accettabile con una densità e gamma tonale ideali per andare in stampa con una buona matrice.

 CONCLUSIONI

Pellicole dalla sensibilità nominale precisa, offrono possibilità di tiraggio non elevato. Come tutte le pellicole, è preferibile qualche errore verso la sovraesposizione piuttosto che verso la sottoesposizione, che appiattirebbe completamente l’immagine.

dettaglio da ingrandimento 50x60cm

 

Adatte ad ogni genere fotografico, presentano una grana elevata, che si può ridurre con sviluppi a grana finissima come il Kodak Microdol X e ILFORD PERCEPTOL, i quali richiedono però un aumento dell’esposizione.

Discreti gamma tonale e contrasto.

In conclusione il test offre un punto di partenza onesto per sperimentare questi materiali secondo le proprie idee, sfruttandone le caratteristiche che possono interessare ad un fotografo.

Il bello della fotografia è racchiuso in minima parte nella forma finale, per la maggior parte nel viaggio sperimentale.

 

scarica la scheda tecnica del produttore