Articolo e test: Davide Rossi | laboratorio: Fine Art Labo
Il mondo della fotografia analogica è ancora tutto da scoprire, di questo ne sono convinto.
Tra i misteri fotosensibili c’è anche la FOMA 320 retropan soft, prodotto di recente distribuzione da parte di Foma, storico produttore di materiali fotochimici situato in Repubblica Ceca.
La pellicola in questione viene presentata come una 320 iso tirabile a varie sensibilità maggiori fino a 1250 iso.
Significa che questo prodotto “dovrebbe” registrare dettagli nelle ombre in ZONA I a 320iso (vedi articolo sul test pellicola) e, in modo minore, nelle sensibilità superiori fino a 1250iso.
Con molta curiosità mi sono precipitato da Fotomatica per l’acquisto, qualche 35mm per fare i test e delle piane da 4×5″ e 8×10″ per soddisfare la fame delle mie fotocamere grande formato.
Le pellicole hanno un ottimo rapporto qualità prezzo, un poco come tutti i prodotti fotografici di Foma, in genere per ottenere il massimo risultato è necessario testare i materiali in modo approfondito.
Ma ecco come stanno le cose in realtà
Dopo aver effettuato tutta la procedura per trovare la ZONA I nel test della sensibilità, che equivale alla densità minima in grado di registrare dettagli stampabili sulle ombre, si può affermare che:
FOMA 320 RETROPAN SOFT ha una sensibilità reale da 100 a 160 iso
test eseguito con rivelatore R09 (rodinal)
Non è possibile eseguire tiraggi, in quanto questo andrebbe a scapito delle densità sulle ombre perdendo completamente le ZONE più scure (I, II, III, IV).
Il test successivo necessario per determinare le luci, quindi la ZONA VIII relativa al massimo dettaglio stampabile nelle luci, ha richiesto molte prove, in quanto la pellicola è lenta nello sviluppo delle densità maggiori, che rappresenteranno le parti più chiare nella stampa.
Ne consegue che sono necessari tempi lunghi ed una quantità notevole di sviluppo per ottenere delle luci in grado di formare una gamma di contrasti accettabile.
Il corretto tempo di sviluppo con il rivelatore R09 (rodinal) è il seguente:
16′ 30″ diluizione 1 + 25 a 20 °C
Questi dati sono fondamentali per ottenere una immagine accettabile con una densità e gamma tonale ideali per andare in stampa con una buona matrice.
La cosa più curiosa di questa pellicola è però un’altra
Appena stampata un’ immagine in formato 24x30cm per avere il confronto con il negativo 10x12cm appena testato, ho notato una sensibilità spettrale dell’emulsione molto accentuata verso il colore rosso.
Lo si nota chiaramente sull’incarnato del viso ritratto, pelle e labbra molto chiare e anche sui colori della Kodak Color Separation Guides.
CONCLUSIONI
Per sfruttare correttamente la pellicola FOMA 320 soft è necessario esporla per la reale sensibilità che sta tra iso 100 e 160, altrimenti esponendola a sensibilità maggiori come suggerito, si otterrebbe un negativo piatto mancante di dettagli sulle ombre.
Il test è relativo al rivelatore con ricetta RODINAL (R09), effettuando un test con un altro rivelatore si potrebbero ottenere risultati leggermente diversi, ma non tali da raggiungere le sensibilità indicate dal produttore.
La particolare sensibilità spettrale verso il rosso, nella lunghezza d’onda della luce visibile, la rende molto poco piacevole nella fotografia di ritratto, interessante nel paesaggio per la resa del cielo e dell’acqua.
In pratica è come fotografare con un filtro rosso sempre innestato con una normale pellicola pancromatica.
Queste tre immagini sono state scattate nel formato 4×5″, nonostante ciò si possono notare una forte presenza della grana e una risolvenza mediocre, caratteristiche che, unite alla particolare sensibilità spettrale, mi ricordano parecchio le pellicole X-RAY.
Sicuramente è un prodotto che può trovare molte applicazioni interessanti, come ogni altro materiale fotosensibile, va testato e sperimentato in modo da trovare il contenuto estetico che può dare più soddisfazione.
Ottime dritte, sono interessato all’acquisto della pellicola e questo articolo mi aiuterà certamente ad ottenere buoni risultati, grazie.
Molto bene Gene,
stiamo preparando aggiornamenti e test anche su altre tipologie di pellicole, quando si affronta un certo tipo di fotografia partire bene e preparati sui materiali che si usano, è indispensabile per ottenere risultati soddisfacenti.
Saremo ben contenti di avere anche le tue impressioni appena avrai qualche immagine stampata 🙂
Ottimo articolo, mi chiedo se con il suo sviluppo (Foma retro special) sia possibile ottenere risultati migliori o diversi in fatto di grana e sensibilità al rosso.
Grazie
Ciao Massimo,
grazie per il feedback positivo, siamo intenzionati a testare la foma 320 anche con il suo sviluppo, il quale però non può cambiare la particolare sensibilità al rosso della pellicola.
Aggiorneremo i dati appena fatte le dovute prove.
Grazie a te e a presto
Buongiorno, ottimo articolo..molto interessante!!
in un recentissimo viaggio ho usato una di queste pellicole ma l’ho esposta a 320 iso…in genere uso il Rodinal (R09)…per lo sviluppo consigli comunque tempi e diluizione dell’articolo??
Grazie!!
Ciao Francesco,
grazie per l’interesse, consiglio espressamente tempi e diluizione dell’articolo per ottenere risultati ottimali, sia per la stampa da ingranditore, sia per la scansione.
Il test rivela la vera identità della pellicola, che è appunto “diversa” rispetto le indicazioni ufficiali, infatti si rischia di sottoesporre e di ottenere negativi piatti e poco stampabili.
Alla prossima!!!!
Grazie 1000!! vedremo cosa ne uscirà…..d’altronde c’è più sperimentazione sul ‘vecchio’ che sul nuovo!!!
Vista la tua competenza ti vorrei fare un’altra domanda….io da anni scatto con una Leica M6…mi piacerebbe ‘entrare’ nel medio formato…consigli??
PS: stampo con ingranditore….lo scanner lo uso solo per archiviazione…..
Verissimo Francesco!!!
Difficile darti un consiglio su come orientarti, perché molto dipende dal tuo gusto personale, anche se mi vien da pensare ad un’ Hasselblad visto l’occhio attento che ti sarai fatto con la Leica…
Ma le mie sono solo supposizioni…
Una cosa tengo a sottolineare, dal mio punto di vista il passaggio di formato non è mai una questione di aumento dimensioni e ricchezza dettagli, ma una questione di crescita personale e ricerca stilistica. Per quanto mi riguarda il piccolo formato ha una varietà e ampiezza di studio e applicazioni, infinite. Anche le dimensioni finali di stampa possono arrivare a metri quadri senza far rimpiangere il medio formato.
Te lo dice uno che fa pellicole grandissimo formato 50x60cm 😉
Sono d’accordo…oltretutto spesso la grana è tutt’altro che un difetto..al contrario del ‘rumore’ nel digitale…..comunque valutavo proprio un’Hasselblad visti i prezzi ormai quasi accessibili nell’usato…cercherò un po’ in giro!!
Grazie di tutto!!
Ciao! Ancora una domanda…avendo scattato con dei foma sia a 120 che a 360 posso svilupparli nella stessa tank con stessa diluizione è tempo?
Ciao, 360 immagino sia un errore di digitazione, immagino tu intenda 35mm… Se la domanda è se si può sviluppare formato 120 e 35mm assieme, la risposta è si!!! Stessa diluizione, stesso tempo…
No scusa!! Intendevo 120 e 320 ISO!!
Ok!
No quello non lo puoi fare, ammesso che la Foma 320 ha una sensibilità reale tra 100 e 160 iso max, se tu hai esposto a 320 iso ha già perso uno stop almeno sulle ombre… quelli esposti a 320iso ti consiglio di tirarli un poco aumentando il tempo di sviluppo indicato sull’articolo, del 50% (16’30″+50% = 24’45” Rodinal 1+25 20 °C)
Mentre per quelle esposte a 120iso puoi tenere il tempo di 16’30” Rodinal 1+25 20 °C
Ok proverò così!! Purtroppo lo avevo usato prima di leggere l’articolo!! Grazie ti farò sapere come sono venute!!
Scusate amici del Branco Ottico, ma siete proprio sicuri che questa pellicola abbia questa marcata sensibilità verso il rosso? Oltre ad essere in contrasto con la curva dichiarata da Foma (se fosse più sensibile non la pubblicizzerebbero?) a me i risultati indicano l’opposto, ovvero una marcata sensibilità sul blu, come in effetti da curva caratteristica dichiarata. Infatti le mie lastre migliorano tanto con filtro giallo, e senza hanno ottima leggibilità nelle ombre di foto scattate con cielo azzurro. Che ne dite? Sbaglio?
Mi torna la sensibilità ridotta a ma a 250 ISO (cambia poco) con HC110 B a partire da 8min a 20 gradi come minimo.
Salve Michele,
la fotografia scattata con questa pellicola relativa al ritratto con la kodak gray scale, non lascia alcun dubbio, carnagione senza dettagli, labbra chiare, il riferimento al magenta della scala kodak chiaro e il cyan invece più scuro rispetto al normale, sono la prova definitiva.
Non sappiamo perché Foma dichiari altro, però la pellicola dice questo e da lì non si scappa. Saremmo però curiosi di conoscere le sue considerazioni e sapere come ha ottenuto un risultato che conferma la curva con una marcata sensibilità verso il blu, che al contrario dovrebbe dare una carnagione scura, come con le pellicole ortocromatiche per intenderci.
La sensibilità può cambiare con il rivelatore ed è verosimile quella da lei trovata con HC 110 B.
In ogni caso la ringraziamo per questo e qualsiasi altro contributo che lei vorrà condividere con noi.
Davide Rossi
Buongiorno, riprendo questo vecchio articolo per alcune domande a cui non ho trovato risposta.
Come regolarsi riguardo al reciprocity failure, quanto da aggiungere per lunghe esposizioni?
Non sono riuscito ad avere risultati decenti con d76, avete qualche info?
Grazie
Salve,
per quanto riguarda il difetto di reciprocità nelle lunghe esposizioni, diciamo che la questione può essere relativa alla misura della dilatazione del tempo di posa, è consigliabile fare un test aumentando la posa di uno stop inizialmente, esaminando poi attentamente quelle che sono le ombre nel negativo, le quali non dovrebbero mai essere chiuse completamente.
Personalmente mi è bastato uno stop di sovraesposizione, ho però sviluppato solo in rodinal, sarebbe necessario fare qualche test per capire come ci si potrebbe comportare con il D76.
Mi sono più volte riproposto di aggiornare il test anche con altri rivelatori, ma non ne ho ancora avuto modo.
Grazie.
Davide Rossi
Ciao! Ho cercato di seguire i tuoi consigli (esposizione 100-160 iso e 16’30” sviluppo con R09) ma a me le foto sono risultate mediamente sovraesposte.
Forse la prossima volta provo a scattare a 320iso e poi vi faccio sapere!
Ciao e grazie per il tuo commento.
Sarei curioso di sapere i tuoi prossimi risultati. Immagino che tu abbia i giusti strumenti tarati per eseguire l’ esposizione, non è escluso che Foma abbia rivisto la pellicola come già successo su altri film in passato.
In questo caso sarà necessario aggiornare alcuni dati.
Salve!
Leggo solo ora questo articolo.
Ho usato queste pellicole piane sulla mia Graflex 4×5.
Sono stato obbligato a scattare in presenza di pochissima luce e così ho tirato i nominali 320 iso a 3200.
Ora, credetemi, è una pratica che utilizzo spesso su altri tipi di pellicole con ottimi risultati: il tiraggio è stato fatto per l’appunto di 3 stop e mezzo (320 – 3200).
R09 1+15 20°C e tempo di sviluppo ottenuto X5, in compensazione del tiraggio dei 3 stop.
L’alta concentrazione oltre ad accorciare i tempi di sviluppo contiene sensibilmente la grana.
Be’, non ha funzionato: negativi instampabili, sottoesposti, debolissimi e piatti.
È evidente che la pellicola non sopporta i tiraggi a differenza di Ilford Hp5 (eccezionale) o Kodak TriX(un po’violenta).
Farò altre prove, allungando i tempi di sviluppo partendo dal tempo consigliato di 16’30” e ricalcolando per le diverse concentrazioni.
Grazie mille per le info!
Massimiliano
Grazie Massimiliano per il tuo commento, un elemento in più a sostegno di quanto espresso nell’ articolo, tienici aggiornati sui tuoi test.
Grazie
Con la fine del 2019 ho rimesso mano agli apparecchi analogici che ho utilizzato praticamente fino al 2000 dal 24 x36 al 4×5 ed ho voluto capire come funzionavano sopratutto quelli di famiglia leicaIII , zeiss super Ikonta 531, e sembrano tutte a posto per cui ho comprato una bobima da 17 metri di Fomapan 100 iso un po’ di rulli 200iso e ho utilizzati diverse pellicole che erano tra il materiale fotografici inoltre ho acquistato della retropan 320 135 e 120 ed il suo sviluppo Retro special ed ho fatto uno spezzone di foma da 100 iso siccome dava gli stessi tempi di sviluppo il risultato è stato piuttosto deludente ma già pensavo che non sarebbe bastata una prova per trovare tutto ok. Per il retropan ho ottenuto una resa tonale strana, e neri chiusi senza dettagli e molta grana , estesa tonalità grigia, alcuni scatti fatti col sole ancora peggio neri senza dettaglio, ho fatto le scansioni dei negativi e ho faticato non poco (utilizzando photodhop per ottenere immagini passabili. Il rullo di Fomapan 100 è risultato sovraesposto e sovrasviluppato , non stampabile, provero cone da voi indicato per vedere se puo essere una pellicola utilizzabile, grazie e scusate se mi sono dilungato.lorenzo.
ciao Lorenzo, stai confermando che le sensibilità indicate dal produttore sono completamente sbagliate, facci sapere dei tuoi prossimi scatti e se troverai utili le nostre indicazioni.
Buon lavoro con i tuoi ottimi strumenti 🙂
Davide Rossi
Buongiorno… ho recentemente acquistato due pellicole retropan 320… per curiosità… una l’ho esposta ad iso 160… perché pensavo di ottenere più dettagli nelle ombre… adesso vorrei provare a svilupparla… ma non ho il rodinal, bensì un prodotto della Ilford, ilfosol3… qualche consiglio su diluizione e tempo oppure faccio come lei ha fatto con il rodinal? GRAZIE
Buongiorno,
questa pellicola è davvero “pigra” sulle luci, serve abbondare di sviluppo se si desidera ottenere una gamma completa anche delle tonalità più chiare in stampa.
Non conoscendo i risultati della Foma 320 Retropan con Ilfosol 3, ho fatto una piccola ricerca ed ho letto a tal proposito di tempi di sviluppo intorno agli 8 minuti a 20 °C nella diluizione 1+9.
Potrebbe essere un punto di partenza, naturalmente siamo curiosi di conoscere i risultati.
Grazie
Grazie mille… ci proverò… ho appena sviluppato la mia prima pellicola… una Ilford pan f plus… purtroppo avrò fatto qualche errore… He he… perché sui bordi la scritta Ilford pan f così come i numeri… cioè il numero del fotogramma sono molto deboli…
Salve, vi avevo scritto per le difficoltà avute con le pellicole Foma sviluppate inizialmente in ID11di cui non ero soddisfatto, ho fatto altri test con Fomadon R09, ma ancora troppa grana. I risultati sono cambiati cambiando diluizione degli sviluppi sopraelencati ID11 1:1 e anche 1:3 per abassare il contrasto e Ro9 1:50. Ho scattato un 120 retropan esposto a 320 e sviluppato in special retro per 4,30′, risultato ottimo, forse i due formati non sono la stessa cosa. In questi giorni ho provato anche il Fomadon Excel e LQR per tutti ho diminuito di 1minuto lo sviluppo dato dalla foma e risultati sono ottimi. Vi allego la pagina dello sviluppo di prova del retropan confrontato con foma 200 dev, in R09 per vedere la resa tonale. grazie ancora un saluto .Lorenzo
https://www.flickr.com/photos/184632647@N05/50062490501/in/dateposted-public/
Ciao Lorenzo e grazie per aver raccontato la tua esperienza, sarà di sicuro una indicazione per tutti coloro che leggono. Come si può notare dagli esempi da te linkati, la Foma Retropan soft conserva la caratteristica di restituire immagini con uno spettro della luce spostato verso il rosso, quindi decisamente non adatta ai ritratti.
Ci vorrebbe tempo per provare tutto e trovare soluzioni migliorative in particolare per le pellicole Foma, che qualche sgambetto ce lo fanno poichè i prodotti dello stesso marchio e tipologia possono cambiare notevolmente tra di loro.
Grazie e alla prossima